Non serve un perchè

“Non serve un perchè” è il primo progetto fotografico italiano che coinvolge persone che  hanno scelto di non avere figli.
Tratta di una libertà di scelta, come tante altre; una scelta serena e consapevole che molti compiono, decidendo di indirizzare la propria vita, come tutti, in base alla propria personalitá e ai propri desideri, che in questo caso non contemplano la procreazione nè l’adozione.
A ciascun partecipante ho dedicato un ritratto ambientato, spesso in ambiti da loro indicati.
Ho ritenuto irrilevante aggiungere didascalie relative alle ragioni della scelta individuale, sebbene siano molteplici e costituisca un’esperienza arricchente ascoltarle: ma per avere una preferenza su come condurre la propria vita non serve un motivo.

Il progetto è stato pubblicato per la prima volta qui nel settembre 2016, é volutamente stato lasciato aperto: chiunque fosse interessato a partecipare facendosi fotografare da solo o in coppia mi può scrivere a ilariacphotography@gmail.com

Ringrazio fin qui per la partecipazione:

Paola, Marco, Rosanna, Alessandro, Chiara, Marzia, Vittorio, Massimiliano, Viviana, Alessandra, Cinzia, Gianluca, Paola, Sara, Valerio, Giulia, Serena, Luana, Andrea, Pina, Laura, Andrea, Cesare, Cristina, Max, Annamaria, Ilaria, Jessica, Cristina.

Il presente progetto non è realizzato a fini di lucro.

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Capii molto presto quali erano i ruoli che mi spettavano.
Un’idea ricorrente che osservavo, era che non solo ci si aspetta che le donne e gli uomini abbiano figli, ci si aspetta che “li vogliano”.
Questo era presente ovunque. Era presente nel modo in cui gli adulti mi parlavano quando mi facevano domande legate al “quando”. ”Quando ti sposerai…” “Quando avrai dei figli…” . E queste riflessioni sul futuro mi venivano sempre presentate come parte del “sogno di tutti”, ma mi è sempre sembrato il sogno di qualcun altro.
E da bambina, quando cercavo di spiegare questo… questa differenza tra i loro ruoli e i miei valori, si mettevano spesso a ridere come fanno gli adulti davanti alle assurdità dei bambini. E mi volevano dire chiaramente: “Cambierai idea”. (…)
Ci sono infiniti motivi per cui una donna o un uomo potrebbero scegliere di non avere figli.
E la maggior parte non include il pensare solo a se stessi.
Credo che il valore di una persona non dovrebbe mai essere determinato dal suo essere madre o padre, perché questo la spoglia della sua totale identità come adulto in sé.
È facile dimenticare che i ruoli che la società ci impone sono molto più che meri titoli. Cosa ne è del peso che li accompagna, della pressione di doversi conformare a questi criteri, della paura che si prova mettendoli in discussione e dei desideri che mettiamo da parte per accettarli?
Ci sono diverse vie che portano alla felicità e alla soddisfazione.
E ognuna di esse è lastricata con il diritto all’autodeterminazione.
La scelta di abbracciare o rinunciare alla maternità o alla paternità non è in alcun modo legata al vostro valore o alla vostra identità come sposi, come adulti o come donne e uomini, e c’è assolutamente una scelta dietro la maternità o paternità.
Ed è vostra.
E vostra soltanto.
(tratto dal discorso di Christen Reighter)